Addio a vecchie multe, bolli e tasse non pagate: l’Agenzia delle Entrate non esigerà il pagamento
Tra le nove sanatorie del decreto fiscale è previsto anche questo provvedimento: multe, bolli auto e tasse non pagate, non saranno riscosse dall’Agenzia delle Entrate.
L’ex Equitalia, ora Agenzia delle Entrate-Riscossione, ha provveduto in automatico alla cancellazione di oltre 12 milioni di carichi fino a mille euro. Un aiuto previsto dal decreto fiscale per i cittadini e per l’Agenzia stessa. Anche lei infatti deve fare i conti con la spending review!
Come scoprire se benefici del provvedimento?
Niente invio di lettere o comunicazioni ai diretti interessati, la verifica sugli importi cancellati non sarà comunicata direttamente. I cittadini dovranno verificarlo da sé.
Per scoprirlo bisogna essere muniti di pin e password da inserire nella sezione dedicata del sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it
Sono quattro le chiavi d’accesso:
- Lo Spid: ossia il servizio pubblico di identità digitale.
- Le credenziali rilasciate dall’agenzia delle Entrate, quelle che per intenderci sono già utilizzate per visualizzare e inviare la dichiarazione dei redditi precompilata.
- Il pin rilasciato dall’Inps
- La Carta nazionale dei servizi.
Cosa resta fuori dalla cancellazione?
Non tutti i vecchi debiti fino a mille euro sono stati cancellati d’ufficio. Restano fuori, tra gli altri, dazi, accise e Iva all’importazione. Così come multe, ammende e sanzioni pecuniarie per provvedimenti e sentenze penali di condanna.
Prescrizione della cartella: definizione
Dal momento che siamo sull’argomento, riserviamo un piccolo approfondimento al concetto di
“Prescrizione della cartella” e cerchiamo di chiarire la definizione.
- La prescrizione è un istituto a tutela dei debitori che pone un termine temporale al creditore per pretendere l’importo dovuto.
Nella pratica: dopo un determinato lasso di tempo, che varia a seconda del debito, il creditore non può pretendere più nulla se non ha preso gli adeguati provvedimenti per riscuotere il dovuto con azioni quali:
- notifiche
- solleciti
- azioni esecutive
Il creditore dunque non può attendere all’infinito per pretendere quanto gli spetta ma deve agire entro un certo numero di anni, che nel caso dei crediti dello Stato nei confronti dei contribuenti va da 3 a 10.
Il caso della cartella esattoriale
Nel caso della cartella esattoriale, una volta notificata al contribuente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è tenuta a compiere le azioni in suo potere per incassare il credito entro un termine predeterminato. Se non si attiva, il credito si estingue e il debitore non deve più nulla.
Ovviamente se il creditore intima al debitore di pagare, in qualsiasi modo purché si possa provare, la prescrizione si interrompe e il “timer” riparte da zero.
Dunque di fatto un debito può essere infinito se il creditore resta attivo nelle attività di riscossione.
Insomma, vedere un proprio debito prescritto non è così facile come può sembrare.